Vi ringrazio tantissimo del sostegno e della solidarietà nel post della maestra CU. Qualcuno mi ha invitato a liberarmi dei miei pensieri, a scriverli, dicendo che potrebbe essere catartico. Dopo attenta riflessione ho pensato, perché no? Così potrete inquadrare meglio la situazione e il perché io trovi tanto difficile salutarla. Devo fare una precisazione, c’è un concorso di colpa, in alcuni di questi episodi. Le maestre erano due. Una, però, un filino più disumana.
Tra le cose più atroci:
Invitare un bambino a salire sulla cattedra e tirarsi giù calzoni e mutande, per punirlo di averlo fatto in cortile davanti ad alcune bambine; il bambino piangeva e diceva di non volerlo fare, la maestra lo prendeva in giro e diceva che doveva farlo vedere a tutti perché “evidentemente aveva sopra un fiocco rosa”, visto che ci teneva a mostrarlo;
Farci scrivere come punizione dalle 50 alle 500 volte per qualsiasi cosa (500 era il massimo);
Ingozzare a forza un altro bambino che non amava il formaggio, infilandogli in gola con le mani la pasta al formaggio, mentre lui era tutto rosso e piangente;