Da qualche mese mi hanno affidato una nuova collaboratrice, neo-single, che è di una bellezza non comune.
#aiutamiadirebella
Genere Margot Robbie, per capirci. Quarantadue anni, ma ne dimostra la metà: gambe infinite, che mostra generosamente, pelle levigata, mani e piedi da pubblicità, capelli biondi lunghi e curati, occhi blu (Cina). E un culo spettacolare, che sfida la forza di gravità. Anche perché fa sport, trekking, ballo e (mentre noi andiamo in mensa) acquagym.
Se sono dietro di lei mentre cammina per il corridoio, mi sento come quando in autostrada mi supera una Ferrari o una Lamborghini: ammirazione senza secondi fini (mi tengo la mia Toyota, ma: wow).
Nel senso che io so benissimo (e lei pure) che tra noi ci saranno sempre esclusivamente rapporti professionali.
Per principio (possibilmente non si mescolano sentimenti e lavoro), ma soprattutto perché lei per me è troppo giovane, troppo alta, troppo tutto. A dirla tutta, giuro, mi sentirei veramente a disagio a levarmi i pantaloni davanti a una così.
Assisto a penosi svolazzamenti dei colleghi mosconi “alla Giambruno” (che lei sa tenere a bada con classe senza che io debba intervenire).