Sospetto che scatenerò altre polemiche ma sappiate che lo faccio in buonafede, per aprire un dibattito.
Qualche tempo fa ero in auto con una mia ex collega universitaria, attivamente impegnata nell’accoglienza ai migranti e ai rifugiati. Nobilissimo.
Mi fermo al semaforo e si avvicina un ragazzo nordafricano che vuole lavarmi il parabrezza. Essendo il cristallo pulitissimo e il portacenere senza monetine, gli faccio un cenno di rifiuto, lui insiste, io pure, lui alza la voce, io trasecolo, lui mi urla insulti nella sua lingua, io lo biasimo, lui mi accusa di razzismo, io gli urlo dal finestrino di andarsene affanculo. Seguono latrati sguaiati da entrambe le parti.
La mia amica mi guarda con gli occhi iniettati di sangue ma con molta calma mi chiede perché l’ho mandato affanculo.
Le ho risposto che io sono antifascista, aperto a tutte le culture del mondo, per l’accoglienza e la protezione di chi ha bisogno di venire a vivere qui e che per me siamo tutti uguali. Ergo, se uno vuole litigare io rispondo per le rime. Non è che tutti i CU sono nati in Italia.