P.S. aggiungo che non è finita…

La borsa era stata asciugata e ripulita e gli oggettini al suo interno recuperati, ma il fato aveva deciso che la sua fine dovesse comunque essere prossima.

La settimana successiva, in classe, infilo le mani per prendere una penna e la ritiro appiccicaticcia: butto gli occhi all’interno e scopro che… una bottiglia di Vinavil ha perso il tappo e, dentro la borsa, c’è una scultura degna dei più grandi esponenti dell’arte moderna: un blocco unico di colla, soldi, chiavi, agenda, bancomat, and go on…

E niente: ad oggi, il mio filo per il bucato sembra quello di un falsario e la nuova borsa ha l’aria di attendermi al varco.

Comincio una recitazione verbalizzata del Rosario che Germano Mosconi spostati, e rovescio una sorprendente quantità di litri d’acqua nel lavabo. Con perizia, ripesco tutto, tentando di “sgrullare” (esatto, solo sgrullare potevo) ogni oggetto alla bell’e meglio: soldi, il portafogli di Anneke, regalo, desideratissimo, del mio compagno per Natale, i miei braccialetti, il burro cacao, le penne e gli accendini…

Rimetto tutto in borsa ed esco così, sgocciolando a ogni passo e lasciandomi dietro una scia che, forse, se mi fossi fatta la pipì addosso, non ci sarebbe. Esco nel parcheggio profferendo una tale serie di bestemmioni creativi che persino un veneto si sarebbe levato il cappello.

P.S. aggiungo che non è finita…

La borsa era stata asciugata e ripulita e gli oggettini al suo interno recuperati, ma il fato aveva deciso che la sua fine dovesse comunque essere prossima.

La settimana successiva, in classe, infilo le mani per prendere una penna e la ritiro appiccicaticcia: butto gli occhi all’interno e scopro che… una bottiglia di Vinavil ha perso il tappo e, dentro la borsa, c’è una scultura degna dei più grandi esponenti dell’arte moderna: un blocco unico di colla, soldi, chiavi, agenda, bancomat, and go on…

E niente: ad oggi, il mio filo per il bucato sembra quello di un falsario e la nuova borsa ha l’aria di attendermi al varco.