Ora, per concludere questo racconto che racchiude un ricordo così lontano, per chi ha avuto la pazienza di arrivare fino in fondo, è il momento di chiedersi chi, dunque, sia il vero “caso umano” della storia. Potrei essere io che non mi rassegno alla speranza di essere ancora almeno una volta riconosciuto ma, a onor del vero e senza ombra di dubbio, per merito e non per difetto, non può essere se non quel pilota senza nome che con un gesto improvviso si oppose alla logica dominante di morte della guerra e sollevò il dito dal grilletto salvando quella bambina e di conseguenza il sottoscritto. Nell’auspicio che in questi tempi bui quella logica sinistra che si è di nuovo affacciata con prepotenza ovunque nel mondo possa venire di nuovo negata da altri esempi di “casoumanesimo”, che quella luce di umana compassione possa, ancora e ancora, squarciare il cuore di qualche soldato che si accinge a sparare con il dito sul grilletto, di una mitraglia o di un missile non importa, e spingerlo a scegliere di lasciar vivere affinchè altre bambine possano, un giorno lontano, raccontare simili storie ai loro figli.
Buon Natale a te, cara mamma, che sebbene ormai governata dall’oscurità non smetti di indicarmi la strada. Buon Natale a tutti voi.
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