Ci conosciamo in una chat.
Lei lavora anche a Bologna e fa la psichiatra.
– Dai, vengo a prenderti dopo il lavoro e ti accompagno a casa
– Ma no, dai
– Ma sì, dai, mi fa piacere
Così la raggiungo all’orario prestabilito.
Sale in macchina.
– Guarda, dopo avrei un appuntamento di lavoro con un paziente, ma gli scrivo che non riesco, così stiamo un po’ insieme.
– ah, bene!
ESCE il cellulare dalla borsa e inizia a scrivere
– ecco, fatto. Rimandato l’appuntamento.
Durante il tragitto mi racconta, ovviamente stando sul generico, di un po’ di casi strani che le capitano.
Tipo di un paziente del quale si era invaghita in passato (…) e che ha dovuto passare ad un collega per scontati motivi etico/professionali.
Arriviamo vicino a casa sua
-…Ehm…in realtà non avevo nessun appuntamento
-Cioè, hai fatto finta di scrivere?
-No, ho scritto veramente, ma altre cose
Si è poi scoperto che era più fuori di testa lei dei suoi “pazienti”.
Ah, casa sua era a Fano
Ah, io sono di Modena
2 ore 15 min
Sì, il caso umano sono io
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