Mentre lo sorpasso, sento con voce perentoria un “LODE A TE SIGNORE NELL’ALTO DEI CIELI” ripetuto incessantemente.
Fatti pochi passi lo sento accelerare il passo e affiancarmi.
Mi guarda e fa: “fratello, vuoi pregare con me?”
Ora, il fatto che io sia qui a scrivere, significa che il tizio non era un invasato con cattive intenzioni o un istinto omicida, ma anche che l’occhiata di traverso data dal sottoscritto, avrebbe scoraggiato pure un missionario partito per terre sconosciute e deciso a convertire indigeni alla parola di Dio.
La prossima volta vado a correre sulla ciclabile.
Giuro.