Ma quello su cui volevo focalizzarmi sono i miei disturbi alimentari, che ovviamente mi ha trasmesso lei perché non curati. Io non ero magra da piccola, ero “normale”, non sovrappeso. Mi piaceva correre e arrampicarmi sugli alberi, mentre lei mi paragonava sempre alle altre bambine, più magre, più composte, più “signorine”. A me piaceva mangiare, ma per lei era sempre troppo. Anche a scuola in realtà mi hanno sempre chiamata cicciona, ero alta e avevo un po’ di pancia, ero “grande”. Tornavo a casa piangendo perché i bulli mi chiamavano cicciona, e lei diceva “Hanno ragione, mangi troppo”.
A 11 mi ha portata dalla nutrizionista perché “Basta, devi dimagrire, ti stai ingrossando troppo”. A 13 anni ho detto “ok, non mangio. Posso farcela”. Arrivato natale, e il pranzone, ho pensato “non posso non mangiare, magari vomito”. Qualche anno dopo ho scoperto che era davvero convinta che fossi sovrappeso. Ho smesso di vomitare solo quando ho conosciuto il mio attuale ragazzo, salvo ricominciare in lockdown per squilibri mentali vari.
Figuratevi, io appassionata di scienza e loro TUTTI novax, ero completamente sola con altre 4 persone in casa. Rimasti novax anche quando la cara mammina era in fin di vita, ha compiuto 55 anni in rianimazione. Ho iniziato psicoterapia poco dopo, ero completamente persa.
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