– Giammai! Gridò l’infante togliendosi il ciuccio imbevuto di nutella.
Decisa a non far avverare la maledizione, e forte della sua inettitudine, la bimba Raciccionzola sviluppò un’avversione per tutte le materie scientifiche, mentre studiava canto e frittura delle patatine.
– Tu diventerai un’elettrotecnica! Ci riprovò il Cummenda.
– Fidati! Rispose l’adolescente Biancasberla, imparando a fare cocktails e giocando a badminton.
– Tu diventerai un’elettrotecnica!
– Non penso proprio! Strillò Cenepentola mentre come facoltà sceglieva Storia e faceva la scema animando nei villaggi turistici.
Passarono così molti anni, durante i quali la principessa di stacippa fu, più o meno nell’ordine: pianobarista, consigliera comunale, fotografa, modella goth, addetta stampa, autrice radio, barlady, organizzatrice di concerti, titolare di locali, aspirante rivoluzionaria e miglior bevitrice di vino under 30 alla sagra di Biddemmerda.
La sua vita filava tra un megatiro a canestro e una tribute dei Queen, finché non sentì nuovamente:
– Tu diventerai..
– Che paaa11eeeeee! Gli urlò. Perché dovrei?
Fu lì che il Cummenda tirò fuori l’asso nella manica. Gli emolumenti. Lei non aveva mai visto così tanti danari in un forziere, erano delle cifre che aveva solo sognato e incredula disse – E perché non l’hai detto prima??? –
Così vissero tutti felici e contenti.
Certo se non si considera che la ragazza è assolutamente inadatta al ruolo. Che non sa contare se non con le dita. Che è discalculica e confonde i numeri. Che in elettronica aveva la media del due. Che Il Cummenda è sempre troppo impegnato per insegnarle qualcosa e chiedere all’Arrapatomane non è un’opzione.
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