Ho cominciato a registrare gli insulti, le provocazioni.
“Ognuno è fatto a modo suo”.
Questa la sua risposta.
Ho cominciato a guardarlo con disincanto.
L’ho osservato nella sua quotidianità, ravvedendomi di come alcune sue particolarità, alcuni suoi modi di fare, dapprima difesi, divenivano anomalie.
Nulla di grave, solo modi di essere.
Ho cessato qualunque forma di vicinanza sessuale, non avvertendone più la necessità, il desiderio.
Ha cercato di capire le mie parole, mi ha atteso per più di un anno, con grande garbo, lo ammetto.
Senza insistere mai.
Ad ottobre festeggeremo 5 anni e lui preme per comprarmi un anello nuovo.
Abbiamo girato per vari negozi nonostante io abbia ribadito più volte che non ne sento la necessità, che non mi serve un anello costoso nè un nuovo anello.
Sto bene così. Immobile su me stessa.
Mentre lui cerca il passo in avanti.
“Oro giallo no, mi sa troppo di matrimonio”.
” E perché no? Non mi smontare così..”.
La data si avvicina e continua a mostrarmi anelli. Belli, preziosi, il sogno di ognuna di noi.
2 anni fa avrei fatto i salti di gioia mentre ora mi sento soffocare.
Per sempre?
Mi manca il respiro solo a pensarci.
Per sempre così? Con questa incertezza, con queste incomprensioni? Con questa diversa visione della coppia?
Come puoi chiedermi di sposarti quando le cose vanno così?
Cosa sarebbe, un matrimonio risolutore? Un patto di nuova vita?
Cambierebbe il nostro status, non noi.
Noi restiamo quelli di sempre, quelli che condividono il letto ma non il cuore.
Ditemi, vi prego, se il Cu del giorno sono io..
Non ci capisco più nulla.
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