Insomma, entriamo nel sacrario: gente ovunque, tanta gente, mia madre ha negli occhi la luce del sacro fuoco della storia e dell’arte.

Eccoci! Siamo al cospetto dei due magnifici Guerrieri. Che meraviglia, che commozione! È tutto un “ooooh!”, “aaaah!”.

Allora io, in un attimo, un lampo di genio: allungo la manina santa verso un, ehm, particolare anatomico delle Statue e, ridacchiando urlo: “MAMMAAAA MAMMAAAA GUARDALI FANNO RIDERE I LORO PISELLI, QUELLO DI PAPÀ È MOLTO PIÙ GROSSOOOOOO!!!”

Credo mia madre abbia cambiato più colori di una smart tv ultima generazione oled a un milione di k super mega ultra HD.

A testa bassa, indecisa se fare finta di non conoscermi e lasciarmi lì in attesa che qualche anima pia mi prenda con sé o murarmi dentro ai muri dell’antica Reghion conservati nel museo, si risolve a prendermi di peso tipo paccocelere3 in mezzo alle risate generali e scappare fuori per maledire il giorno in cui decise di diventare madre.

Sono passati quasi 40 anni da allora, e non ho smesso di farla vergognare.

Poi magari ve lo racconto.

Sipario.