Momento safari e pop corn.
Stamattina dovevo andare alle poste a ritirare due raccomandate.
Mostro il tag alla macchinetta ed aspetto fiduciosa.
Prima di me due persone.
Un signore anzianissimo col carrellino per deambulare, che si fa fare l’estratto conto in cassa, pregando e ripregando tutto l’ufficio postale (pure noi in fila) di non far la spia al figlio.
Mi ha fatto una tenerezza assurda.
Ma non era lui il CU.
L’altro, sulla sessantina portati bene.
Capello lunghetto, impomatato e col codino. Cappottino nero con il bavero rialzato, fare baldanzoso.
Inizia lo show del nostro CU
“O voi li fate i bonifici?”
“Si“
“Oh brava che li sai fa! Non ci speravo! Ok ecco a lei i dati. Ah ho già prelevato”
“I bonifici si fanno da c/c a c/c, ha la disponibilità? Altrimenti riversi i contanti già prelevati”
“AH boh non saprei”
“Facciamo il saldo. Si, li ha per fare il bonifico.”
“Eh lo sapevo deh! Ci sono anche per fare una vacanzetta ai Caraibi. Belli i Caraibi. No stai vi al cassa delle poste vai!!”
Io scuoto la testa, la cassiera mi guarda disperata, ma ligia al dovere compila il bonifico.
“Controlli se va tutto bene”
“È il su lavoro mia il mio”
“L’ha scritti a mano i dati, magari ho letto male”
“Deh se un si sa fà il proprio lavoro… Dove devo legge? Vi? Deh è scritto piccino! Uh è già andato via!”
“Non ci può stare una vita…”
“Eh si avete anche furia, deh! E dovete mandare i missili sulla luna… tzè”
Una signora, parecchio anziana, accanto a me s’avvicina e mi bisbiglia
“No devono fà i bonifici a quelli che fanno tanto i ganzi ma poi non sanno fà una sega! Un li so fà neppure io, ma almeno non faccio perdè tempo a chi, come me, gli rimane poo tempo da vive, e un lo vò perde qui a sentì lulì!”