Il caso umano sono io, che penso che le persone siano meglio di come sono in realtà.

Sono una persona intersex che, a causa di una alterazione cromosomica che non mi ha permesso un regolare sviluppo puberale, è sempre rimasta bloccatə a livello sessuale e relazionale.

Poco più di un anno fa ho cominciato un percorso con un sessuologo del consultorio della mia zona.

Si comincia proprio dall’ABC, cioè dalla “scoperta” dell’autoerotismo e della pornografia. Su consiglio del professionista compro qualche sex-toy, comincio a guardare video “per adulti”, leggo romanzi erotici… insomma avete capito.

Dopo un primo periodo in cui imparo a divertirmi un po’ da solə, arriva il momento di provare a divertirsi anche in due.

Mi iscrivo su una nota app di dating, ma per i primi quattro mesi non ho il coraggio di chattare con nessuno. Timidezza, paura del rifiuto: non so mica come dirlo ai miei ipotetici match che sono intersex. La maggior parte della gente manco sa che esista sta parola, come faccio?

Finché arriva il giorno che decido che è meglio “prendere il toro per le corna” e scriverlo già da subito sulla bio (applausi a scena aperta del mio sessuologo, che ormai non sopportava più le mie paranoie).

Da quel giorno ho cominciato, finalmente, a interagire con altre persone su sta benedetta app.

Bene. In poco più di due mesi mi sono ritrovatə solo: