Ma che cacchio stava facendo?
Decisi di ignorarlo, ma anche cercando di fare qualsiasi altra cosa, quel rumore continuava a echeggiare dal bagno.
Squosh, squosh, squosh. Così decisi di andare a vedere cosa stava succedendo, e io vi giuro, nessun resoconto di guerra e devastazione può esser da meno di quello che vidi: Adelchi aveva avvolto l’asciugamano su un’estremità del bastone, e lo aveva legato stretto con lo scotch. Si era creato una sorta di spazzolone gigante per il gabinetto e lo stava sturando.
L’acqua volava ovunque, ma non soltanto acqua; era riuscito, non so come, a far schizzare residui organici fin sul soffitto e su tutte le pareti, che Jackson Pollock poteva solo impallidire, a suo confronto.
Era tutto ricoperto di merda.
Letteralmente.
La vasca da bagno, la lampada a muro, perfino l’oblò della lavatrice. Non so come avesse fatto. Comincio perfino a dubitare che fosse un vero idraulico, fatto sta che io ero senza parole – ora ne avrei parecchie – ma fiduciosa che forse tutto questo inferno sarebbe servito a qualcosa.
E poi, poi avrebbe ripulito.
No?
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