No.
Alla fine Adelchi, con la solita impassibilità, mi disse che proprio non c’era verso di tirare fuori quello scottex e che bisognava chiamare lo spurgo. Forse, se avevamo fortuna, sarebbero venuti il giorno stesso o al massimo il giorno dopo.
Mollò guanti e spazzolone gigante sul pavimento, e disse che aveva altri appuntamenti e che quindi doveva andare (immagino solo in che condizioni si sarebbe presentato a questi altri appuntamenti; almeno l’attrezzatura l’avrebbe portata?).
Quindi, come ultimo cenno di saluto, decise di uscire calcando lungo tutto il corridoio una serie di impronte sporche fino alla porta d’ingresso.
Io ricordo solo che mi misi a piangere, dopo la sua visita. E chiamai Daniele senza saper bene spiegare la situazione, del perché questo tizio si fosse presentato senza strumenti e ci avesse smerdato la casa.
In ogni caso, fortunatamente riuscimmo a trovare delle persone che risolsero il nostro problema – lo risolsero per davvero! – e tutto tornò lindo e pinto com’era prima, ma ogni tanto non posso fare a meno di ripensare ad Adelchi.
A dove sia oggi, a cosa stia facendo, e soprattutto quale sia il motivo che l’ha condotto a fare quel tipo di lavoro.