Vabbè… non ci faccio subito caso, anzi gli chiedo se possa indicarmi dove sia la stanza delle poltrone.
Non si lascia scappare l’occasione e si offre di accompagnarmi.
Io che, come detto sopra, sono babba (cret*ina) penso pure: -oh che gentile!
Mi accompagna al ponte delle poltrone e noto subito (o quasi) che ci sono due porte: una contrassegnata dalle lettere delle file delle poltrone (compresa quella del mio numero di poltrona) e l’altra con su un bel cartello con su scritto “out of order” (fuori servizio). Io marinaio mi accompagna proprio nella stanza che dovrebbe essere interdetta. Inizialmente non dico nulla, ma tutto intorno a me grida CSI, criminal minds e s€ri@l kiII€r.
Vabbè la sto facendo tragica mi dico. Lo seguo e mi accomodo. Lui gentile mi dice che sarebbe andato a finire di lavorare (wtf!) e che dopo mi avrebbe portato un caffè.
Va via e io già che penso di svignarmela! Mi faccio un giro per la stanza, scopro che anche se “Interdetta”, la stanza non è vuota, (c’è poca gente rispetto alla stanza accanto, ma non sono sola) mi tranquillizzo e mi metto a leggere.
Dopo un po’ il marinaio torna con il caffè e si mostra interessato a quello che leggo, mi fa domande e mi chiede di vedere qualche foto. Svicolo la cosa delle foto e gli faccio vedere foto di cibi che ho fotografato in questi giorni. Dopo un po’ la conversazione langue, mi chiede che progetti ho per l’indomani e io gli spiego che ho lezione all’università e tirocinio. E qui la perla… -eh sai… non so perché ti ho notata subito. Mi piaci. Mi piacerebbe passare del tempo con te. – (WTF num 2)
Gli spiego che sono “cotta di sonno” e declino l’offerta. Ma non demorde subito, anzi incalza.
-vorrei passare del tempo con te… sono stato gentile non credi? –
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