Per la serie a volte ritornano.
Mi ritrovo una bella mattina un messaggio su WhatsApp scritto in un stile a me familiare. Non riconosco la foto profilo, ma sento dentro di me che si tratta di una persona che conosco, anche se mi resta un filino di leggera inquietudine.
Se non fosse stato per quel senso di familiarità avrei ignorato. Alla fine, preso dalla curiosità, rispondo e lì si svelano tutti gli arcani.
Si tratta di una mia ex che si rifà viva dopo la bellezza di vent’anni. Al tempo lavoravo fuori dove viveva lei. Ci si era piaciuti, frequentati, si era finiti tra le lenzuola, ma al di là di una buona intesa sessuale non si era andati, con tutto l’impegno che avevamo messo.
Anzi, diciamolo pure, credo che, con legittima soddisfazione di entrambi, avessimo fatto a quel tempo le migliori ate della nostra vita, però c’eravamo scoperti proprio diversi, come il giorno e la notte. Più diversi di come eravamo non si poteva, tanto è vero che poi la cosa non era andata avanti. Rispondo per cortesia, sebbene il tempo sia passato e la vita sia andata parecchio avanti. La stessa cosa vale per lei, addirittura sposata e successivamente separata. Parte la serie dei convenevoli da conversazione:
Come stai, come va, tutto bene.
A posto grazie, che hai fatto in questi anni…
Stammi bene, anche tu, ciao.
E la cosa sembra finire lì. Mi ricontatta una settimana dopo. Io avevo già cancellato la chat e nemmeno mi ero segnato il numero. Non c’era motivo e, come ho detto già, la vita è andata avanti.
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