Stavo al liceo, mentre tutti i compagni scendono per andare ad educazione fisica io e due amici rimaniamo a parlare. Solo noi e l’aula vuota, ad un certo punto i nostri sguardi da giovinastri si incrociano, la noia e l’impulso adolescenziale si stringono la mano in un sodalizio che può dar vita solo a qualcosa di idiot@.
“N’casinamo tutto!” Dice uno e noi due seguiamo come dei polli senza personalità.
In pochi secondi mettiamo tutto in disordine, ma un disordine soft perché non siamo abituati all’immensa tracotanza della trasgressione: zaini, quaderni, penne, giacche spostati e messi alla rinfusa.
Scendiamo poi ad educazione fisica non pensando alle conseguenze. Forse nella nostra ottica distorta, al ritorno in aula tutti si sarebbero fatti delle grandi risate e magari ci avrebbero pure lodato: “Siete davvero un sacco fichi posso diventare amico vostro?!” “No!” Avremmo risposto, perché siamo i king der disordine e nessuno ci può avere e le ragazze avrebbero detto: “Quanto siete trasgre’, possiamo fare all’ammmmore con voi?” “Sì!” Avremmo risposto perché ho capito che siamo i king ma ci sono cose più importanti nella vita.
Invece torniamo su, tutti osservano lo scempio, sbigottiti. “Oddio qualcuno è entrato e c’ha rubbbbato tutto!” “Sì sicuro!” Dicono. Allarme generale. Io e i gli altri due, straniti dal fatto che nessuno voglia fare l’amore con noi, assecondiamo il vociare della gente e proviamo ad alleggerire la situazione: “Ma no dai ci sarà tutto, ti pare che qualcuno viene a rubareeee….?” Pusill@nimi. Ci ritroviamo in un cosiddetto modello sterc-orario: più il tempo passa più la nostra figura di cacchin* rischia di diventare un’enorme figura a forma di palla di mer**.