Era il millenovecentonovantabò e per motivi di studio mi trovavo a Viterbo, in un albergo del centro, con quello che al tempo era il mio boyfriend (e oggi, per fortuna, non è mio marito).
Avevano litigato ed io, non prima di indossare abiti succinti e truccarmi da drag queen, decido di uscire da sola per sbollire.
Faccio una lunga passeggiata, capisco di essere stata una stron*a, torno indietro per chiedere scusa.
A quel punto mi accorgo di un tipo che mi segue. Un militare. Accelero il passo, giro per vicoli, torno sulla via principale, sempre lì. Corro quanto i tacchi 15 mi permettono, ma lui ha le gambe lunghe e continuo a sentire il suo fiato sul collo.
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