Un altro giorno c’era mio nonno a trovarci e si è messa ad urlarci che se ne doveva andare, che era nella sua proprietà (seh, eravamo dall’altro lato di casa nostra).
Man mano che passava il tempo noi ci incazzavamo ed innervosivamo sempre di più. Questa donna ci spiava in casa, ci insultava, aizzava i cani, dispetti e merdate varie finché non ci accusò di averle ammazzato il cane a sassate. Mia madre, imbestialita come non mai, andò a chiamare il vecchio, che in tutto questo se ne era sempre grattato le palle, dicendogli tutto quello stava succedendo. Lui guardò prima mia madre e poi me e ci disse: “noi non sappiamo di cosa sia morto il cane, potrebbero essere anche state delle sassate”.
BASITE. ERAVAMO BASITE
Mia madre ha cercato di farlo ragionare e di discuterci, ma lui più parlava più era convinto di ciò che diceva.
Bene, fast forward di alcuni mesi.
I casini continuano finché i vicini non bloccano la macchina di mia madre con delle aiuole di cemento posizionate dietro l’auto.
Abbiamo chiamato i carabinieri, i quali ci hanno risposto che non avevano nessun potere e che tecnicamente non potevamo spostare i vasi, ma un poco poco sì (ancora oggi non capiamo che cazzo volessero dire).
Mia madre si è rotta il cazzo, ha spostato i vasi nella loro proprietà, ha chiamato l’avvocato e si è fatta fare una lettera con ben inteso che se avessero ancora rotto i coglioni l’unica soluzione sarebbe stata il tribunale. Baci e abbracci.