Spesso quando vado in magazzino noto chiacchiericci tra di loro che spesso si evolvono in mutismo non appena mi vedono.

Ho sempre fatto la commessa e mai e poi mai venivo trattata così, quando in passato sbagliavo qualcosa me lo si faceva notare con educazione e poi boh, si continuava il lavoro normale, mi si dava fiducia e autonomia nel fare le cose, e se non capivo qualcosa me lo si comunicava con garbo.

Qui invece se sbaglio una cosa cretina mi sento come marchiata come la babbea del pianeta, quella da monitorare perché incapace, a parte quando sto in cassa (quasi sempre).

All’inizio non ci facevo caso e facevo buon viso a cattivo gioco , ma mi rendo conto che anche nelle mansioni faccio lavori di emarginazione, per quanto io inizi a detestare questo lavoro da commessa, in passato l’ho sempre amato perché essendo una persona creativa, amo l’arte e nel tempo libero dipingo ad olio, e sono molto precisa e minimalista, mi piaceva anche allestire le pareti o riassortire il negozio, mi rilassava.