Partiamo per il giro di consegne. Guida in modo sconsiderato, se ne sbatte di stop e divieti, non fa che rispondere al cellulare e litigare con la sua fidanzata, insulta gli altri automobilisti urlando come uno scalmanato, effettua le consegne in modo frettoloso, getta le bolle firmate in cabina come fossero cartacce, fa apprezzamenti sessuali sulle colleghe della sua sede e non fa che fumare nonostante gli abbia detto che mi dava fastidio.
Attorno a mezzogiorno e mezzo ci fermiamo in panineria per una pausa pranzo, si scola due birre e poi si rulla una canna come fosse la cosa più normale del mondo.
Gli lascio finire la canna, poi con calma mi faccio consegnare le chiavi del furgone, lo accompagno alla stazione dei pullman, gli compro il biglietto di ritorno e gli dico che è inutile che si presenti il giorno dopo a lavoro.
Fino a quel momento aveva pensato che fossi un magazziniere. Nessuno l’aveva avvisato che ero il responsabile della sede, addetto alla sicurezza e alla qualità.