Nell’ultimo anno ho viaggiato un casino.
A ‘sto giro me ne vado a Torino.
Sono seduto in uno di quei classici posti a quattro.
Davanti a me ho un tizio che ha appena igienizzato tutto il tavolino, compreso il mio lato.
E da una parte grazie e grazierrimo perché come cosa non è male.
Ma dall’altra parte le salviettine hanno lasciato una patina che al tatto riesce a farmi più schifo dell’idea della sporcizia che c’era prima. Insomma: che cazzo di salviette usi?
Ma vabbè. Tutto questo accade a inizio viaggio. Sti gran cavoli.
Accanto a lui c’è un tizio quasi anonimo, affonda la testa nel cellulare e in pratica sparisce. Non reagisce neanche se lo fissi.
Poi c’è quello accanto a me.
Sta col cellulare in mano.
Per puro caso vedo che sta allargando lo zoom sulla foto di quella che è palesemente una notissima Pornostar.
Pornostar che io però non riconosco perché ovviamente non frequento siti porno e, se nonna chiede, questa è la versione ufficiale.
Vabbè.
Passa la prima ora di viaggio.
Mi sono portato “La strada” e leggo quello.
A un certo punto sento dei suoni sommessi.
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